NOICATTARO - ''A te, se non ti faccio cambiare io mestiere, non te lo fa cambiare nessuno. Ti prendo e ti cambio i connotati, non è che ti devi chiamare più commercialista. Ti devi chiamare ragioniere piccolo, piccolo...”. Erano tutte di questo tipo le minacce che un imprenditore del barese rivolgeva – secondo l’accusa – al commercialista della sua azienda al quale aveva prestato 50.000 euro al tasso usurario del 50%. In cambio aveva ottenuto, alla scadenza, appena 12.000 euro. L'imprenditore-usuraio è stato fermato stamattina dai carabinieri. E’ Giuseppe Tortelli, di 41 anni, socio dell’azienda 'Queen fruits srl' di Noicattaro, a sud di Bari. Secondo i carabinieri, non avrebbe agito da solo ma sarebbe stato il procacciatore di clienti di un clan che opera nel rione San Paolo di Bari che nel corso degli anni si è specializzato nei prestiti ad usura. Le prime contestazioni che i carabinieri rivolgono all’uomo risalgono all’aprile scorso quando la vittima, un commercialista di Noicattaro che teneva la contabilità dell’azienda di cui è socio Tortelli, trovandosi in un momento di difficoltà economica, si è rivolta all’imprenditore. Tortelli gli ha prestato 50.000 euro, con la pretesa di ottenerne alla scadenza 75.000. Il piano di rientro prevedeva infatti il pagamento di dieci rate mensili da 7.500 l’una, interessi compresi. A garanzia dell’operazione il professionista aveva firmato due assegni in bianco. Dal giorno del prestito però – sostengono i carabinieri – è cominciato il calvario del commercialista, bersagliato da continue minacce ogni volta che si avvicinava la data di scadenza delle rate che il professionista non era in grado di saldare. Gli incontri tra i due avvenivano o nella zona industriale o nei pressi del palazzetto dello sport di Noicattaro. L’ultimo appuntamento risale a mercoledì scorso, che i carabinieri hanno anche filmato. Ne è seguita una perquisizione durante la quale, nella disponibilità dell’imprenditore, i militari hanno trovato i 2.000 euro che aveva appena ricevuto dalla vittima, oltre a documenti contabili ritenuti utili alle indagini. L'imprenditore – sostengono gli investigatori – era particolarmente scaltro perchè raccomandava alla vittima di restituirgli il danaro solo in contanti e la istruiva sul modo in cui avrebbe dovuto parlargli al telefono. Una conversazione, intercettata durante le indagini, riassume meglio di altre l'astuzia di Tortelli: “...L'avvocato – afferma – ha detto nè assegni...nè cambiali...stai fermo...ad incassarli non se ne parla proprio...”. “...Oh...quando chiami...dici vieni a prenderti le buste paga...”.giovedì 27 agosto 2009
Imprenditore arrestato per usura.
NOICATTARO - ''A te, se non ti faccio cambiare io mestiere, non te lo fa cambiare nessuno. Ti prendo e ti cambio i connotati, non è che ti devi chiamare più commercialista. Ti devi chiamare ragioniere piccolo, piccolo...”. Erano tutte di questo tipo le minacce che un imprenditore del barese rivolgeva – secondo l’accusa – al commercialista della sua azienda al quale aveva prestato 50.000 euro al tasso usurario del 50%. In cambio aveva ottenuto, alla scadenza, appena 12.000 euro. L'imprenditore-usuraio è stato fermato stamattina dai carabinieri. E’ Giuseppe Tortelli, di 41 anni, socio dell’azienda 'Queen fruits srl' di Noicattaro, a sud di Bari. Secondo i carabinieri, non avrebbe agito da solo ma sarebbe stato il procacciatore di clienti di un clan che opera nel rione San Paolo di Bari che nel corso degli anni si è specializzato nei prestiti ad usura. Le prime contestazioni che i carabinieri rivolgono all’uomo risalgono all’aprile scorso quando la vittima, un commercialista di Noicattaro che teneva la contabilità dell’azienda di cui è socio Tortelli, trovandosi in un momento di difficoltà economica, si è rivolta all’imprenditore. Tortelli gli ha prestato 50.000 euro, con la pretesa di ottenerne alla scadenza 75.000. Il piano di rientro prevedeva infatti il pagamento di dieci rate mensili da 7.500 l’una, interessi compresi. A garanzia dell’operazione il professionista aveva firmato due assegni in bianco. Dal giorno del prestito però – sostengono i carabinieri – è cominciato il calvario del commercialista, bersagliato da continue minacce ogni volta che si avvicinava la data di scadenza delle rate che il professionista non era in grado di saldare. Gli incontri tra i due avvenivano o nella zona industriale o nei pressi del palazzetto dello sport di Noicattaro. L’ultimo appuntamento risale a mercoledì scorso, che i carabinieri hanno anche filmato. Ne è seguita una perquisizione durante la quale, nella disponibilità dell’imprenditore, i militari hanno trovato i 2.000 euro che aveva appena ricevuto dalla vittima, oltre a documenti contabili ritenuti utili alle indagini. L'imprenditore – sostengono gli investigatori – era particolarmente scaltro perchè raccomandava alla vittima di restituirgli il danaro solo in contanti e la istruiva sul modo in cui avrebbe dovuto parlargli al telefono. Una conversazione, intercettata durante le indagini, riassume meglio di altre l'astuzia di Tortelli: “...L'avvocato – afferma – ha detto nè assegni...nè cambiali...stai fermo...ad incassarli non se ne parla proprio...”. “...Oh...quando chiami...dici vieni a prenderti le buste paga...”.
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