domenica 22 novembre 2009

Il DUELLO continua ... grazie Vito !!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una email di Vito Didonna.

Il 19 dicembre nella sala consiliare di Noicattaro ci sarà la presentazione del libro il destino dei duellanti di Vito Didonna, atto secondo che racconta delle gesta del Conte di Conversano e del Duca di Noja in quel di Norimberga ... e non solo !!


Il destino dei Duellanti - Prologo
Un caffè amaro al Gambrinus, tonificante nei suoi densi aromi, una comitiva di turiste russe fascinose irrompe su pastiere e babà liquorosi .
Fuori piove, attraverso piazza Plebiscito per il n. 140 che mi porterà a Posillipo. Traffico stranamente ordinato in una città pulita dalle montagne di spazzatura .
Mentre si sale, da mozzafiato appare il paesaggio di Napoli da via Petrarca con il Vesuvio in fondo, i castelli e i campanili delle chiese: la brezza ha spinto in mare le nuvole di pioggia e il golfo appare azzurro nella sua intensità.
Dopo venti minuti, la circolare raggiunge la parte più alta della città e finalmente il capolinea presso la discesa Coroglio. Percorro a piedi un bel tratto di strada e davanti a me compare a destra Bagnoli, vecchia zona industriale ormai in disuso, e di fronte, nel mare, lo scoglio di Nisida, piccola isola un tempo, adesso collegata alla terraferma.
Nisida, appunto, l’ultima dimora di Giulio II d’Acquaviva d’Aragona, conte di Conversano, di Nardò, duca di Noci e Atri: nelle segrete del vecchio lazzaretto il conte, protagonista del duello di Norimberga, morì il 31 gennaio dell’anno 1691.
Mentre cerco di individuare con lo zoom della mia macchina digitale i luoghi dell’ultima residenza del conte, intravedo in lontananza la sagoma della persona che ha chiesto di incontrarmi: un conversanese appassionato studioso della vita di Giulio Acquaviva. Da anni vive ormai a Napoli, dedicandosi alla ricerca di una preziosa documentazione: sorridendomi entra subito nell’argomento dicendo di aver letto "l’ultimo duello", di aver apprezzato la scoperta dei documenti tedeschi a Norimberga, ma di non essere d’accordo con tanti studiosi che nel passato e ancora oggi hanno visto nel conte Giulio un perfido feudatario, terrore dei sudditi, detestato e maledetto.
Confesso che la dialettica del mio interlocutore incomincia a prendermi e appassionarmi quando soprattutto inizia ad accusare certa storiografia meridionale, un nome per tutti Raffaele Lasorsa, che definì il conte un tristo personaggio che si fece odiare per le sue stravaganze e per atti di feroce tirannide e scandalose avventure.
L’amico, intuendo il mio interesse e anche condivisione per l’argomento, si spinge oltre affermando che oggi, sono maturi i tempi per una revisione di alcuni giudizi condizionati, nel passato, da visioni politiche risorgimentali o da certi atteggiamenti fortemente laici del conte Giulio.
Confesso che a questo punto il discorso incomincia a diventare un po’ teorico, forse noioso, e sinceramente lontano dal mio interesse. Nel frattempo la discussione ci ha portato involontariamente sui luoghi ormai abitati dai fantasmi e mostri paleoindustriali di Bagnoli. Oggi qui si respira a pieni polmoni l’aria del Tirreno, fino a dieci anni fa c’era solo fumo di industrie.
Ci siamo avvicinati al pontile che collega Nisida alla terraferma e forte è la tentazione di superare le barriere che impediscono al pubblico l’accesso all’isola, sede oggi di un carcere minorile e di uffici di intelligence americani. In questo punto è più accessibile la visione dei resti di un vecchio castello , nessuna traccia però del lazzaretto.
Chiedo al mio interlocutore di riprendere il discorso interrotto pregandolo di essere più pragmatico e di far riferimento a fatti documentabili: un sorriso e una sigaretta che si accende con difficoltà tra folate di vento che ormai hanno schiarito il cielo dalle nuvole, sono la risposta. Dopo qualche minuto, dalla balaustra di Coroglio, la mia guida indica il luogo dove fu rinchiuso il conte Acquaviva.
Ma prima di entrare nel vivo della storia che sto per raccontarvi, è opportuno riprendere i fatti accaduti nella contea di Conversano e nel ducato di Noja, dopo il duello di Norimberga….
Per le nozze del signor Conte di Conversano
Con la signora Donna Dorotea
Sorella del Duca d’Atri
………………………………
Prodigi d’acque in estasi di luce
temprano il bello a le celesti sfere:
ove Stelle, altre miti, altre guerrere,
forman liquide danze; e ‘l Sol n’è Duce.
Quanto ha Càstor di rai, quanto ha Polluce,
quanto di latte il candido sentiere,
è diafano foco in Acque vere,
Che pien d’aura vitale a noi traluce.
Or queste scene in terra Amor allumi,
e splender fai con gloriosa Idea
tra fiamme ed Acque vive un Ciel di lumi.
Che se dono divino è Dorotea,
vanterai, Giulio, emulator de’ Numi,
eredi al Sangue tuo parti di Dea.

Sonetto CXXV Giacomo Lubrano
Scintille poetiche Napoli 1619-1693

Nessun commento:

Posta un commento

LASCIA LIBERAMENTE UN TUO COMMENTO.
OGNI ABUSO VERRA' CENSURATO.

COLLABORA CON NOI

Segnalaci la tua Associazione, il tuo Gruppo, il tuo Blog o qualsiasi manifestazione, iniziativa o attività riguardante la Città di Noicàttaro, la inseriremo nei nostri elenchi e post, dandole evidenza pubblica. Inviaci articoli, notizie, segnalazioni, denunce, foto o quanto altro ritieni che i Nojani debbano conoscere.
COLLABORA CON NOI:
Richiedi i dati di accesso e potrai pubblicare direttamente i tuoi post sul blog.
per informazioni:
EMAIL info@noicattaro.net
WEB FACEBOOK

SIAMO ANCHE SU ...

NOICATTARO.NET