Brutte notizie sul fronte dell’istituzione del parco naturale regionale “Lama San Giorgio - Giotta”.
Questi i fatti.
Il 20 settembre del 2007 l’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia ha approvato e definitivamente sottoscritto il Documento di Indirizzo e la perimetrazione dell’istituendo Parco Naturale Regionale Lama San Giorgio – Giotta.
Per la definitiva istituzione del disegno di legge la palla è, poi, passata alla Regione.
L’area, di un estensione di 4000 ettari, da sottoporre a tutela, interessa il territorio di sette Comuni: Gioia del Colle, Sammichele di Bari, Casamassima, Rutigliano, Noicàttaro, Triggiano e Bari. È importante sottolineare che per la gestione dell’area ha aderito alla sottoscrizione anche la Sovrintendenza dei Beni ambientali, in quanto già Ente gestore del Parco Archeologico Nazionale di Monte Sannace, area ricompresa nell’istituendo parco.
Nel frattempo si sono conclusi i lavori di rimboschimento del tratto del Vallone Guidotti di proprietà del Comune di Rutigliano. Purtroppo, l’ennesimo incendio doloso appiccato nel vallone Guidotti, oltre a bruciare 1600 piantine di essenze mediterranee impiantate nell’area, ha bruciato 90.000 euro di finanziamento comunitario stanziati per il rimboschimento della stessa area. La primavera scorsa, la situazione era di totale devastazione con poche piantine sopravvissute all’incendio.

A maggio scorso è scoppiata la polemica sul “sito di interesse comunitario” del Parco dei Trulli. La Coldiretti Puglia insorge e i deputati regionali del Popolo della Libertà saltano sul carro della polemica e chiedono di ridiscutere la perimetrazione dell'area. Lo stesso succede per il Parco delle Gravine, anch’esso oggetto di una riperimetrazione al ribasso. E arriviamo ai giorni nostri.
Attualmente non ci sono le condizioni per portare in discussione, in Consiglio regionale, il provvedimento istitutivo del parco, causa i continui “virulenti” attacchi che l’ex assessore all’ecologia Losappio ha ricevuto dai consiglieri della PdL, accusandolo di “parcomania “.
Né l’attuale Assessore regionale (Onofrio Introna, nda) ha dato un segnale di interessamento alla questione. È evidente, quindi, che, in un clima di perenne aggressione politica, l’iter amministrativo per la stesura e discussione del ddl per l’istituzione del Parco Naturale Regionale Lama San Giorgio - Giotta, ha subito una battuta di arresto.
Lama San Giorgio-Giotta, caduta nel dimenticatoio, continua ad essere sempre più degradata. L’uso della stessa come discarica abusiva, lo spietramento del letto alluvionale, gli incendi dolosi e, ultimamente, il passaggio di alcuni scalmanati in zona protetta con auto fuoristrada, arrecano gravi danni alla già compromessa biodiversità.
Lama San Giorgio-Giotta risulta particolarmente suggestiva non solo perché conserva in alcuni tratti i lembi di una vegetazione relitta ancora da studiare, ma anche perché presenta dei ritrovamenti archeologici che ne sottolineano l’importanza storica.
Questa area naturale protetta deve diventare punto di forza per una importante strategia di sviluppo sostenibile attraverso la più ampia partecipazione da parte di tutte le categorie di cittadini nel progetto di tutela ambientale del territorio.
Non bisogna assolutamente pensare che fatto il parco sulla carta siano poi esauriti i nostri compiti. Al contrario, “bisognerà prepararsi al parco”, dice Nico Tedesco, componente della segreteria ed esperto tecnico in materia naturalistico ambientale dell’Ufficio Parchi della Regione Puglia. “ Un parco non è solo un perimetro, un insieme di norme, un atto istitutivo. Certo, senza questi atti non si riesce a distinguere coloro che hanno ragione da coloro che hanno torto. Il mondo ambientalista si concentra verso lo sforzo istitutivo; insieme a quello scientifico si esibisce in convegni e sproloqui sugli imprescindibili valori ambientali. Quando poi il parco c'è, ci si ritrova impreparati per la sfida più importante: farlo vivere, dimostrare che il territorio può essere generoso, anche senza la sferza dello sfruttamento intensivo”.
Allora, che fare?
Innanzitutto, una segnalazione all’indirizzo web http://paesaggio.regione.puglia.it/, osservatorio del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR).
In questo sito, tutti possono contribuire a segnalare buone o cattive pratiche di utilizzo del paesaggio e dell'ambiente in cui si vive.

Ecco, la speranza deve essere quella che insieme al risveglio delle piantine sopravvissute, si risvegli la coscienza ed il senso civico degli Enti locali e di tutti i cittadini. Occorre dare nuovo impulso per rinforzare le azioni dell’assessorato regionale all’ambiente, magari attraverso forme di democrazia partecipata come, ad esempio, la raccolta di firme per il progetto di un disegno di legge di iniziativa popolare per Lama San Giorgio-Giotta.
Questo si può e si deve fare.
Questi i fatti.
Il 20 settembre del 2007 l’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia ha approvato e definitivamente sottoscritto il Documento di Indirizzo e la perimetrazione dell’istituendo Parco Naturale Regionale Lama San Giorgio – Giotta.
Per la definitiva istituzione del disegno di legge la palla è, poi, passata alla Regione.
L’area, di un estensione di 4000 ettari, da sottoporre a tutela, interessa il territorio di sette Comuni: Gioia del Colle, Sammichele di Bari, Casamassima, Rutigliano, Noicàttaro, Triggiano e Bari. È importante sottolineare che per la gestione dell’area ha aderito alla sottoscrizione anche la Sovrintendenza dei Beni ambientali, in quanto già Ente gestore del Parco Archeologico Nazionale di Monte Sannace, area ricompresa nell’istituendo parco.
Nel frattempo si sono conclusi i lavori di rimboschimento del tratto del Vallone Guidotti di proprietà del Comune di Rutigliano. Purtroppo, l’ennesimo incendio doloso appiccato nel vallone Guidotti, oltre a bruciare 1600 piantine di essenze mediterranee impiantate nell’area, ha bruciato 90.000 euro di finanziamento comunitario stanziati per il rimboschimento della stessa area. La primavera scorsa, la situazione era di totale devastazione con poche piantine sopravvissute all’incendio.
A maggio scorso è scoppiata la polemica sul “sito di interesse comunitario” del Parco dei Trulli. La Coldiretti Puglia insorge e i deputati regionali del Popolo della Libertà saltano sul carro della polemica e chiedono di ridiscutere la perimetrazione dell'area. Lo stesso succede per il Parco delle Gravine, anch’esso oggetto di una riperimetrazione al ribasso. E arriviamo ai giorni nostri.
Attualmente non ci sono le condizioni per portare in discussione, in Consiglio regionale, il provvedimento istitutivo del parco, causa i continui “virulenti” attacchi che l’ex assessore all’ecologia Losappio ha ricevuto dai consiglieri della PdL, accusandolo di “parcomania “.
Né l’attuale Assessore regionale (Onofrio Introna, nda) ha dato un segnale di interessamento alla questione. È evidente, quindi, che, in un clima di perenne aggressione politica, l’iter amministrativo per la stesura e discussione del ddl per l’istituzione del Parco Naturale Regionale Lama San Giorgio - Giotta, ha subito una battuta di arresto.
Lama San Giorgio-Giotta, caduta nel dimenticatoio, continua ad essere sempre più degradata. L’uso della stessa come discarica abusiva, lo spietramento del letto alluvionale, gli incendi dolosi e, ultimamente, il passaggio di alcuni scalmanati in zona protetta con auto fuoristrada, arrecano gravi danni alla già compromessa biodiversità.
Lama San Giorgio-Giotta risulta particolarmente suggestiva non solo perché conserva in alcuni tratti i lembi di una vegetazione relitta ancora da studiare, ma anche perché presenta dei ritrovamenti archeologici che ne sottolineano l’importanza storica.
Questa area naturale protetta deve diventare punto di forza per una importante strategia di sviluppo sostenibile attraverso la più ampia partecipazione da parte di tutte le categorie di cittadini nel progetto di tutela ambientale del territorio.
Non bisogna assolutamente pensare che fatto il parco sulla carta siano poi esauriti i nostri compiti. Al contrario, “bisognerà prepararsi al parco”, dice Nico Tedesco, componente della segreteria ed esperto tecnico in materia naturalistico ambientale dell’Ufficio Parchi della Regione Puglia. “ Un parco non è solo un perimetro, un insieme di norme, un atto istitutivo. Certo, senza questi atti non si riesce a distinguere coloro che hanno ragione da coloro che hanno torto. Il mondo ambientalista si concentra verso lo sforzo istitutivo; insieme a quello scientifico si esibisce in convegni e sproloqui sugli imprescindibili valori ambientali. Quando poi il parco c'è, ci si ritrova impreparati per la sfida più importante: farlo vivere, dimostrare che il territorio può essere generoso, anche senza la sferza dello sfruttamento intensivo”.
Allora, che fare?
Innanzitutto, una segnalazione all’indirizzo web http://paesaggio.regione.puglia.it/, osservatorio del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR).
In questo sito, tutti possono contribuire a segnalare buone o cattive pratiche di utilizzo del paesaggio e dell'ambiente in cui si vive.

Ecco, la speranza deve essere quella che insieme al risveglio delle piantine sopravvissute, si risvegli la coscienza ed il senso civico degli Enti locali e di tutti i cittadini. Occorre dare nuovo impulso per rinforzare le azioni dell’assessorato regionale all’ambiente, magari attraverso forme di democrazia partecipata come, ad esempio, la raccolta di firme per il progetto di un disegno di legge di iniziativa popolare per Lama San Giorgio-Giotta.
Questo si può e si deve fare.
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