Articolo tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno
NOICATTARO SONO IN CORSO I LAVORI PER LA RIPAVIMENTAZIONE MA SI PENSA ANCHE ALL’ORGANIZZAZIONE DI MANIFESTAZIONI
L’amministrazione comunale avvia l’operazione di rivitalizzazione dell’antico quartiere
Da qualche tempo si parla con insistenza di centro storico. Il tema del festival delle associazioni che si celebrerà domenica 8 novembre, sarà proprio «il recupero».
«Alla base di una tale operazione - spiega l’assessore comunale alla Cultura Vincenzo Ricciardi - non può non esserci la memoria». Che, unita alla conoscenza (dei luoghi, dei fatti, dei personaggi e soprattutto delle persone), serve a comporre il sostrato culturale per una serie di progetti che rivaluti storie e geografie nojane.
«Noicattaro, paese senz’anima?», si è chiesto più di un osservatore dei fatti locali. Da una parte i lavori in corso per la ripavimentazione di via Madre Chiesa, previsti dal piano Borri per il recupero della città vecchia, dall’altra la manifestazione del 20 settembre con la rievocazione del duello di Norimberga del 1673 tra il duca di Noja e il conte di Conversano. Segnali forti, provenienti da fronti assai diversi ma che parlano, appunto, di «recupero». «Dobbiamo capire - afferma Vito Santamaria, presidente dell’associazione «Parnaso» e cultore di storia locale che il patrimonio di una comunità si recupera non solo partecipando alle processioni, da quelle pasquali a quelle patronali, per suggestive che siano».
La rivitalizzazione del centro storico, comunque, non è solo una questione di lavori pubblici. Occorre innescare la scintilla di una partnership tra le più complicate, quella tra pubblico e privato. Uno dei luoghi simbolo del paese vecchio è il trappeto che sorge sul retro di palazzo Evoli. L’ex frantoio, di proprietà della famiglia Decaro, «fu - ricorda l’artista Michele Dipinto - alcuni anni fa sede di Lotta Continua: c’era la redazione, il palcoscenico, lo spazio per i cineforum». Nel trappeto è stata allestito una mostra, per alcuni versi terrificante, delle opere dell’artista palese Giuseppe Potenzieri Pace con riproduzioni di armi medievali, strumenti di tortura come la «sedia di Norimberga» o altre orribili oggetti come la cintura di castità per la donna e quella per l’uomo.
Quest’area un giorno potrebbe essere parte di una «green belt», una cintura verde che corra tutt’attorno al borgo, insieme al fossato del cosiddetto «castello». Consentire il sorgere di locali per favorire la movida, creare isole pedonali da via Oberdan a piazza Umberto fino al palazzo ducale potrebbe innescare meccanismi virtuosi. Non solo storie, dunque. Ma anche ricchezza vera.
NOICATTARO SONO IN CORSO I LAVORI PER LA RIPAVIMENTAZIONE MA SI PENSA ANCHE ALL’ORGANIZZAZIONE DI MANIFESTAZIONI
L’amministrazione comunale avvia l’operazione di rivitalizzazione dell’antico quartiere
Da qualche tempo si parla con insistenza di centro storico. Il tema del festival delle associazioni che si celebrerà domenica 8 novembre, sarà proprio «il recupero».
«Alla base di una tale operazione - spiega l’assessore comunale alla Cultura Vincenzo Ricciardi - non può non esserci la memoria». Che, unita alla conoscenza (dei luoghi, dei fatti, dei personaggi e soprattutto delle persone), serve a comporre il sostrato culturale per una serie di progetti che rivaluti storie e geografie nojane.
«Noicattaro, paese senz’anima?», si è chiesto più di un osservatore dei fatti locali. Da una parte i lavori in corso per la ripavimentazione di via Madre Chiesa, previsti dal piano Borri per il recupero della città vecchia, dall’altra la manifestazione del 20 settembre con la rievocazione del duello di Norimberga del 1673 tra il duca di Noja e il conte di Conversano. Segnali forti, provenienti da fronti assai diversi ma che parlano, appunto, di «recupero». «Dobbiamo capire - afferma Vito Santamaria, presidente dell’associazione «Parnaso» e cultore di storia locale che il patrimonio di una comunità si recupera non solo partecipando alle processioni, da quelle pasquali a quelle patronali, per suggestive che siano».
La rivitalizzazione del centro storico, comunque, non è solo una questione di lavori pubblici. Occorre innescare la scintilla di una partnership tra le più complicate, quella tra pubblico e privato. Uno dei luoghi simbolo del paese vecchio è il trappeto che sorge sul retro di palazzo Evoli. L’ex frantoio, di proprietà della famiglia Decaro, «fu - ricorda l’artista Michele Dipinto - alcuni anni fa sede di Lotta Continua: c’era la redazione, il palcoscenico, lo spazio per i cineforum». Nel trappeto è stata allestito una mostra, per alcuni versi terrificante, delle opere dell’artista palese Giuseppe Potenzieri Pace con riproduzioni di armi medievali, strumenti di tortura come la «sedia di Norimberga» o altre orribili oggetti come la cintura di castità per la donna e quella per l’uomo.
Quest’area un giorno potrebbe essere parte di una «green belt», una cintura verde che corra tutt’attorno al borgo, insieme al fossato del cosiddetto «castello». Consentire il sorgere di locali per favorire la movida, creare isole pedonali da via Oberdan a piazza Umberto fino al palazzo ducale potrebbe innescare meccanismi virtuosi. Non solo storie, dunque. Ma anche ricchezza vera.
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