Un "nojano" al funerale del grande Sordi

dal Corriere della Sera
Funerali di popolo per Sordi, attesi in 500 mila

ROMA - Funerali di popolo per Alberto Sordi. Come già accadde per Claudio Villa, Ugo Tognazzi, Federico Fellini, Vittorio Gassman. Roma si appresta a vivere un' altra giornata di forti emozioni. «Ci aspettiamo almeno 500 mila persone», dicono all' ufficio liturgico del Vicariato. Almeno mezzo milione, oggi, in piazza San Giovanni, per dare l' addio al grande attore. Ma forse saranno di più. Tanta, tantissima gente, come nel ' 78 per Aldo Moro o nell' 84 per Enrico Berlinguer. La stessa piazza e un dolore nuovo. La cerimonia comincia alle 10. Funerali solenni, «da Capo di Stato», dicono orgogliosi gli uomini e le donne che hanno vissuto con Albertone fino all' ultimo istante, nella casa di Piazzale Numa Pompilio. Ieri è arrivato il telegramma del Papa. Imponenti le misure di sicurezza. Nella Basilica di San Giovanni sono annunciate le massime autorità: Ciampi, Pera, Casini, Berlusconi. La Camera dei deputati ha posticipato di un' ora l' inizio dei lavori, dalle 9.30 alle 10.30, per dare la possibilità ai parlamentari di seguire almeno una parte della messa, officiata dal cardinale vicario, Camillo Ruini. Ma in chiesa ci sarà posto solo per 4mila persone. Tutti gli altri resteranno fuori: per questo sono già stati installati dei maxischermi. Diretta televisiva, comunque, su Raiuno e Retequattro. Non mancheranno neppure i volti noti dello spettacolo: Vittorio Cecchi Gori e Valeria Marini, Ornella Muti e Stefania Sandrelli, Aurelio De Laurentiis e Vincenzo Crocitti, l' attore che nel film Un borghese piccolo piccolo veniva ucciso dai rapinatori. Dopo la cerimonia, poi, alle 11, avrà inizio la commemorazione civile, fuori della basilica. Parleranno sul palco il ministro dei Beni culturali, Giuliano Urbani, il sindaco Walter Veltroni, i colleghi illustri di Sordi: Carlo Verdone, Gigi Proietti, Ettore Scola. «Portate i miei fiori a chi non ne ha, portateli sulle tombe abbandonate, ai morti che ormai non va più a trovare nessuno». Sembra sia stato questo l' ultimo pensiero di Albertone prima di chiudere gli occhi per sempre. Così, ieri mattina, i suoi domestici hanno caricato su un' auto un' infinità di rose, gerbere, margherite - tutte quelle portate dalla gente davanti al muro di casa in questi giorni - e sono andati al Verano per obbedire al desiderio di Sordi. La cappella di famiglia è al riquadro 145. Al 143 c' è Vittorio De Sica; al 133, Aldo Fabrizi, Sergio Corbucci e Checco Durante. Ritroverà i suoi amici. «Alberto era pronto, la morte non lo impensieriva, perché sapeva che dopo non c' è il nulla», dice don Giovanni D' Ercole, il prete che fino all' ultimo gli è stato vicino. «Però non voleva un funerale triste, strappalacrime», aggiunge. Per questo motivo il sindaco Veltroni non ha proclamato il lutto cittadino: «Era un uomo allegro, non avrebbe gradito». Ed eccolo, allora, il funerale di Sordi. Dopo che quasi 200 mila persone hanno sfilato giorno e notte, da martedì scorso in Campidoglio, per rendere omaggio alla salma, nella camera ardente. Ieri sera, Sophia Loren ha mandato un cuscino di rose. E una corona di fiori gialli e rossi è stato il pensiero gentile di Francesco Totti, capitano della Roma. Poi è apparso Roberto Benigni: «Una fila così l' ho vista solo per santi e beati - ha detto -. In effetti Sordi è stato un benefattore: noi tutti gli siamo debitori dell' allegria». La bara lascerà il Campidoglio intorno alle 9. Raggiungerà San Giovanni passando per i Fori Imperiali, il Colosseo e via Merulana, con un mucchio di gente ai lati ad applaudire. Funerale di popolo. Il coro e l' orchestra della diocesi, alla fine suoneranno «Alba romana», canzone in dialetto come estremo saluto. Ci sarà anche Nicolino Latrofa, 65 anni, ex tassista, a servire messa. Un chierico-tassinaro, al funerale di Sordi, non poteva mancare.
Fabrizio Caccia